Videolottery in Italia
Nate oltre 20 anni fa negli USA e rapidamente diffusesi sul territorio statunitense, le VLT, acronimo che sta a significare Video Lottery Terminal, si sono diffuse in modo non omogeneo nei vari mercati locali.
In Italia, ad esempio, la scelte dei terminali di gioco andò principalmente a favore delle normali Slot Machines.
Differenza di fondo fra le normali Slot e le Videolottery, è che queste richiedono un controllo centralizzato molto complesso e costoso nella sua implementazione, mentre le Slot richiedono solo un sistema di controllo delle percentuali di incasso e delle vincite erogate.
Sia le Slot che le VLT devono infatti lavorare in collegamento con un sistema centralizzato gestito dai Monopoli di Stato, ma se per le Slot il sistema centrale deve semplicemente fungere da centrale di raccolta e verifica dei dati, per le VLT il sistema deve essere ben più complesso.
La scelta, nel mercato italiano ed in molti altri mercati, di optare per macchine che contengano il locale, ovvero in una scheda interna all’apparecchiatura di gioco, tutto il software necessario allo svolgimento di una partita, è stata quindi, da parte dei Monopoli di Stato, una scelta derivata sia dal minor costo dell’installazione di un sistema simile, sia alla struttura della rete di telecomunicazioni presente in Italia, rete in cui la connessione a banda larga, necessaria per poter effettuare un gioco complesso totalmente online, era ancora abbastanza limitata.
La complessità non nasce solo dalla struttura informatica atta a gestire le VLT, ma anche dalla gestione delle vincite: i payout delle VLT sono molto superiori a quelli, ad esempio, di una normale Slot Machine, e vincite così alte non possono essere erogate direttamente dall’esercente cha ha l’apparecchiatura di gioco in noleggio. Si poneva quindi anche la necessità, per questo tipo di apparecchiature, di erogare voucher per l’incasso dei premi, con gli ovvi problemi di complessità e di controllo antifrode connessi all’erogazione di ticket vincenti, che possono ammontare anche a 1000 o 2000 euro. 02-11-2011
In Italia, ad esempio, la scelte dei terminali di gioco andò principalmente a favore delle normali Slot Machines.
Differenza di fondo fra le normali Slot e le Videolottery, è che queste richiedono un controllo centralizzato molto complesso e costoso nella sua implementazione, mentre le Slot richiedono solo un sistema di controllo delle percentuali di incasso e delle vincite erogate.
Sia le Slot che le VLT devono infatti lavorare in collegamento con un sistema centralizzato gestito dai Monopoli di Stato, ma se per le Slot il sistema centrale deve semplicemente fungere da centrale di raccolta e verifica dei dati, per le VLT il sistema deve essere ben più complesso.
La scelta, nel mercato italiano ed in molti altri mercati, di optare per macchine che contengano il locale, ovvero in una scheda interna all’apparecchiatura di gioco, tutto il software necessario allo svolgimento di una partita, è stata quindi, da parte dei Monopoli di Stato, una scelta derivata sia dal minor costo dell’installazione di un sistema simile, sia alla struttura della rete di telecomunicazioni presente in Italia, rete in cui la connessione a banda larga, necessaria per poter effettuare un gioco complesso totalmente online, era ancora abbastanza limitata.
La complessità non nasce solo dalla struttura informatica atta a gestire le VLT, ma anche dalla gestione delle vincite: i payout delle VLT sono molto superiori a quelli, ad esempio, di una normale Slot Machine, e vincite così alte non possono essere erogate direttamente dall’esercente cha ha l’apparecchiatura di gioco in noleggio. Si poneva quindi anche la necessità, per questo tipo di apparecchiature, di erogare voucher per l’incasso dei premi, con gli ovvi problemi di complessità e di controllo antifrode connessi all’erogazione di ticket vincenti, che possono ammontare anche a 1000 o 2000 euro. 02-11-2011